Retablo

Il mio vestito è appeso là

03

Maggio
Creato e interpretato da
Disegno e luci
Scenotecnica
Supervisione musicale
Assistente alla creazione

Descrizione

La scelta di lavorare su un personaggio come Frida Kahlo, nasce dall’esigenza di studiare e “sentire” un corpo sofferente in sintonia con la sua anima. È un personaggio importante “l’artista zoppa”, visibilmente disabile, che nonostante tutta la sofferenza, fisica e psichica, è diventata l’icona del suo secolo. Lo spettacolo si slega dai clichè amorosi e colorati che circondano la figura della pittrice, per portare con sé un senso di profonda accettazione di una parte più viscerale, più oscura. Tratta di una guerra interiore che distrugge, disgrega, ma esiste…e non potrebbe essere altrimenti.
“La mia mente e il mio corpo sono un tutt’uno. Ma se la mia mente si trovasse nelle stesse condizioni del mio corpo da tempo non sarei solo distesa su un letto, ma vi sarei legata con cinghie (…) Per fortuna la mia testa è sfuggita alla lenta e totale frammentazione delle altre mie membra (…) Poche persone sanno quanto un corpo che si disgrega, giorno dopo giorno, sia qualcosa di devastante per l’esistenza (…)” [Frida Kahlo]

Produzione

Versiliadanza

Durata

20 minuti

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