Coreografia e scenografia
Descrizione
Il Porto vive di vita propria in uno spazio sospeso, come luogo di passaggio; è la porta verso il mare.
La sospensione è uno stato che caratterizza la nostra esistenza in un tempo dominato dall’instabilità e dalla precarietà del quotidiano. L’uomo contemporaneo vive nell’attesa di un cambiamento, di un passaggio verso un nuovo mondo, una qualche trasformazione che illumini il cammino incerto dettato dalla paura del dubbio e dell’ignoto.
All’interno del porto si vive in un limbo meditativo, dove l’acqua del mare permette l’accesso ai pensieri più profondi, alle paure più nascoste, ma anche ai sogni apparentemente irrealizzabili. Seduto dinanzi al mare, l’osservatore guarda dentro se, contemplando l’infinità dell’orizzonte. La speranza vive tutta nella forza dei propri gesti e nell’ostinazione del credere alla forza vitale del proprio essere.
Cinque anime abitano la scena come anime perdute alla ricerca della propria via da seguire e vivono la sospensione della propria intimità nell’attesa di un passaggio attraverso quella “porta del mare”.
La musica richiama la desolazione dell’anima perduta o i suoni più vivi del respiro del luogo e accompagna il viaggio di quei personaggi che transitano tra le braccia del porto, dei gabbiani che volano e si acquietano sulla superficie delle acque ferme, in attesa di un cambiamento.
Produzione
Produzione Versiliadanza 2012, Teatro Cantiere Florida/ Elsinor Teatro Stabile d'Innovazione con il sostegno di Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Generale per lo Spettacolo dal Vivo, Regione Toscana e la collaborazione di ADAC TOSCANA, Teatro Quartieri di Bagnone (MS)/ Quartieri Abitati, Armunia, Cascina Valdapozzo (AL), Ex Macelli Certaldo