Descrizione
Da dentro a fuori, lo stato in cui versiamo è la risultante di come noi abbiamo tradotto ciò che ci è accaduto - in parte costituito dalle nostre interazioni con gli altri. Il nostro stato è la danza della nostra vita; il modo che abbiamo di abitarla. Gli altri la vedono appena un attimo, nella nostra incoscienza, perché spesso stabiliscono/stabiliamo un contatto, senza il tempo di contemplare l'altro a sua insaputa. L'incontro ci spinge ad esprimerci e qui nasce la comunicazione. Oppure, qui ne inizia la fine; non sempre capiamo la danza dell'altro. Cerchiamo tra le sue dinamiche quelle che più somigliano alle nostre. Ignoriamo che forse, per il nostro prossimo, esse hanno un significato diverso. Dopo silenzi dettati dalla rinuncia o dalla frustrazione o dall'orgoglio, con urla all'unisono per sovrastarsi, cerchiamo disperatamente di sentirci sentiti. Ci sentiamo così facili da capire, è l'altro che decide di non volerlo fare, no? Se invece ci allontanassimo e ci mettessimo in osservazione del nostro prossimo, impareremmo la lingua per tradurlo? Ci riusciremmo? Ci riusciremo prima dello scadere del trentesimo minuto?
Produzione
Versiliadanza con il sostegno di MiC, Regione Toscana e Comune di Firenze