Acquitrini

03

Luglio
Ideazione, danza e coreografia
Trifoglio (Marta Bellu, Donato Epiro, Andrea Sanson)
Musiche Donato Epiro
Luci Andrea Sanson
Assistente al progetto Angela Burico
Acquitrini è una riflessione, musicale, coreografica, visiva, su luoghi ed ecosistemi al limite tra l'ambiente terrestre e quello acquatico. Ecosistemi sospesi in una propria apparente staticità ma ricchi di vita e movimento. Il luogo di incontro tra acqua e terra è la superficie liminale dove ha luogo il riflesso, uno spazio bucato del linguaggio che riunisce mondi simultanei in modo del tutto naturale. L’acqua è fertile moltiplicatrice di immagini, partecipa al processo generativo delle forme organiche e delle metamorfosi di elementi astratti e geometrici in forme viventi, che si riflettono in un corpo liquido, esteso. Bisognerebbe osservare l’acqua come l’acqua osserva l’acqua. L’acqua svuota chi guarda in ciò che è guardato. L'acqua incrocia le immagini. C’è un vivente che abita l’apparenza e un’apparenza che permette al vivente di esistere e moltiplicarsi. Dove c'è un corpo, può essercene un altro, molti. Puoi vedere un oggetto nell’altro, puoi assistere alla nascita di geometrie viventi e all’inversione degli oggetti e degli esseri. Riunire dei mondi simultanei in modo del tutto naturale. L’acqua è contemporaneamente semplice apparenza e materia viva. Tutte le apparenze vivono sul limite della superficie ma possono anche sprofondare nel piano e coesistere come mondi simultanei. Davanti all’acqua profonda scegli la tua visione: puoi vedere a tuo piacimento il fondale immobile o la corrente, la riva o l’infinito. Hai il diritto ambiguo di vedere e di non vedere. Le immagini di cui l’acqua hanno l’entità della dissoluzione, la capacità di inter-permeare le forme mantenendole intatte, permettendo ad un linguaggio fluido di attraversare lo spazio e la struttura della composizione. Acquitriniì è una ricerca all’interno del linguaggio, di cui la liquidità è un principio generativo e compositivo.
Coproduzione Versiliadanza, Fuori Margine - Centro di Produzione di danza e arti performative della Sardegna, con il sostegno di Fondazione Armunia, S'ala e Ramdom, Kora - Centro del Contemporaneo, in collaborazione con Vulcano, Associazione A Corpo Vivo.
Biografia
Marta Bellu /lei/. Coreografa, danzatrice e psicologa, si interessa a pratiche di consapevolezza ed espressione che coinvolgono il sistema mente-corpo in senso artistico, ecologico e sociale. La sua ricerca coreografica, in dialogo con la composizione musicale, esplora la relazione tra corpo, suono, luce, ambiente e paesaggio.
Si occupa di danza inclusiva, in particolare con persone con disabilità intellettiva, dal 2014 all’interno del progetto Iniziali, realizzando nel 2021 lo spettacolo I versi delle Mani, sostenuto dal progetto ministeriale Rifrazioni, con la danzatrice con sindrome di Down Laura Lucioli, con cui condivide la conduzione del laboratorio inclusivo Glitter e nuovi progetti di ricerca coreografica inclusiva. Con il gruppo multidisciplinare Trifoglio (Donato Epiro, Andrea Sanson) realizza Acquitrini (2023), Iride (2023) e Where else? (2020).
Dal 2019 è artista associata di Versiliadanza e nel 2021 è tra le fondatrici di A Corpo Vivo, con base a Cagliari, con cui realizza progetti e laboratori che intrecciano ecologia e pratica artistica.
Dal 2013 collabora come interprete con la coreografa Cristina Kristal Rizzo; ha lavorato con il Gruppo Nanou e nel 2020 con la coreografa svizzera Yasmine Hugonnet.
Dal 2015 si occupa di formazione artistica nelle scuole con l’Associazione Fosca e dal 2020 con Tempo Reale. Attualmente, dopo aver concluso il Master in Neuroscienze e Pratiche contemplative all’Università di Pisa, si dedica allo studio e alla pratica del Buddhismo tibetano all’Istituto Lama Tzong Khapa.