Versiliadanza

Siamo lieti di comunicare la vincita del Bando Contributi per progetti volti a favorire l’accessibilità alle attività di spettacolo dal vivo da parte di artiste e artisti con disabilità per il progetto di Giuseppe Comuniello e Camilla Guarino con il punteggio di 90 punti,
massimo attribuito, che ci vede accanto alla Fondazione Arturo Toscanini.
PORNODRAMA-trio è una produzione Versiliadanza fruibile a un pubblico non vedente e sordo.
La rete vincitrice del bando è composta da Versiliadanza (capofila), IAC – Centro Arti Integrate-Matera, CSC Centro Servizi Culturali Santa Chiara-Trento, Teatro del Carro-Badolato, Teatro Menzatì/ Teatro dell’ex Fadda-San Vito dei Normanni, Quarantasettezeroquattro-Gorizi

Ideazione e interpretazione di Camilla Guarino e Giuseppe Comuniello
con Sara Pranovi (interprete LIS)
Produzione di Versiliadanza

C’è sicuramente un tempo, magari breve, in cui lei stessa è del tutto convinta di quel che dice, e lei stessa vede chiaro ciò che non c’è, ciò che soltanto il desiderio o l’immaginazione di Barnaba producono, e lo fa suo, ed è con lui almeno in questo. Anche nel passo però: ha trovato d’istinto, fin dall’inizio, un’andatura che tiene conto di quella incerta e rinormalizzata di Barnaba. Camminano così,uno a fianco all’altra. Quando si fermano e lei mente, la sua voce, per natura sottile, prende altre risonanze, più vicina, più intima, piùcomplice, appena sofferente

Dal 2018 portiamo avanti una ricerca che ha come fulcro la trasmissione dell’arte visiva a persone cieche attraverso linguaggi capaci di restituire la poesia delle opere. Abbiamo indagato lo spettacolo dal vivo, con particolare attenzionealla danza (da cui è nato Let me be. Capitolo I di una Trilogia per un nuovo sguardo). Abbiamo iniziato a sperimentare una drammaturgia del corpo, del testo e del suono creando un’ audio descrizione poetica live dello spettacolo fruibile a tutto il pubblico.

Pornodrama è una danza intima fatta di corpi e parole. Corpi che si raccontano all’altro e parole che forse non verranno mai sentite. Parole effimere come la danza, che riportano lo spettatore a rivivere a modo suo l’esperienza fisica di ciò che ha davanti. I performer descrivono in prima persona ciò che il proprio corpo in scena sta vivendo epercependo in relazione all’altro, al vuoto, allo spazio, al silenzio e alla voce vicina. Il pubblico spiando in cuffia o soltanto avvicinandosi agli interpreti potrà prendere parte dell’esperienza. Come quando appoggi l’orecchio sul petto diuna persona per sentirne il battito. O avvicini il naso alla pelle per ascoltarne l’odore.

Un linguaggio tra danza e drammaturgia, un testo che girerà in una danza fatta di relazioni. Una pluralità di voci cheporteranno diversi punti di vista sulla scena.

Un lavoro site specific per spazi non teatrali che ha la possibilità di aprirsi alla cittadinanza attraverso un percorso che parla di incontri e di accessibilità. La metodologia e l’approccio con cui ci avviciniamo alla poetica di Pornodrama consente la fruizione del lavoro a persone ipovedenti, cieche e sorde.